La torta di carote islandese con la ricetta inglese
Evidentemente la natura ha senso dell’equilibrio: ha concesso che l’Islanda si prendesse una varietà impressionante di fenomeni fisici, ma poi gli ha lasciato due alimenti in croce. Vulcani quanti ne volete, dopo di che potete mangiare praticamente solo agnello e scampi (buonissimi, sia chiaro) e, se avete voglia di dolce, torta al rabarbaro o torta alle carote.
Preparare a casa quello che si è mangiato in viaggio è un modo per sentire di esserci stati, di conoscere e sapere fare cose diverse. Avendo trovato il rabarbaro, non mi restava che cercare una ricetta anche per la torta di carote, un dolce che ho spesso visto anche nelle pasticcerie inglesi.
Per prima cosa ho frugato nella bella sezione di food della BBC, che ha una grande varietà di ricette catalogate per i diversi chef dei propri canali, e che propone la conversione tra il loro sistema di misura e il nostro (polemiche sul fatto che gli inglesi guidano dove gli pare, misurano come gli pagare, e pagano con cosa gli pare sono sempre ben accette). Poi ho trovato su Instagram la foto di un ragazzo che aveva seguito la ricetta di Jamie Oliver e ho deciso di provarci anch’io.
Jamie mi perdonerà, ma ho apportato qualche piccolissima modifica:
INGREDIENTI | PER LA FARCITURA | STRUMENTI |
150g di burro | A) Al formaggio | Cucchiaio di legno |
250g di zucchero di canna | 100g di mascarpone | Qualcosa per tritare carote, mandorle e noci (se non li avete presi già tritati) |
170g di farina | 200g di Philadelphia | Una ciotola grande per tutti gli ingredienti |
250g di carote tritate | 85g di zucchero a velo | Una ciotola per montare 5 albumi |
1 cucchiaino di bicarbonato | Scorza di limone | Una frusta per montare a neve, meglio se elettrica |
Scorza e succo d’arancia | Tortiera di 22cm | |
100g di mandorle tritate | B) Alla glassa | Una spatola (non indispensabile) |
100g di noci tritate (oppure 200g di noci, senza mandorle) | 1 albume | Forno |
cannella q.b. (desideravo scriverlo da una vita) | Scorza e qualche goccia di limone | |
5 uova intere | 200g di zucchero a velo | |
un pizzico di zenzero, se vi va | ||
un pizzico di noce moscata, se vi va |
Prima di tutto bisogna tirare il burro fuori dal frigo per farlo un po’ scaldare, così si lavora più facilmente: io avevo in casa il Piacere Leggero della Granarolo e il dolce è venuto ugualmente bene. Se non avete tempo, tenetelo qualche secondo nel microonde e intiepiditelo a forza. Nel frattempo si possono tritare le carote: io per comodità le ho prese al supermercato già tagliate Julienne, così nel minipimer ci ho messo un attimo.
Mettete in una ciotola il burro con lo zucchero e lavoratelo un po’ col cucchiaio di legno finché non vi viene una bomba calorica ben amalgamata. A questo punto mettete i tuorli, scorza e succo di arancia e iniziate a mescolare. È il momento di aggiungere tutti gli ingredienti secchi: la farina, il bicarbonato, zenzero e noce moscata (se vi piacciono le spezie, altrimenti potete anche saltarli), mandorle, noci tritate e carote tritate.
Mescolate tutto e vi verrà un bel composto denso e dal colore brillante.
A questo punto in un’altra ciotola montate a neve gli albumi, li unite al resto e avete fatto il vostro impasto.
Imburrate la tortiera (io ci metto anche un velo di farina, che aiuta a non fare attaccare l’impasto) e cuocete a 180° per circa 50 minuti, finché non diventa bella dorata. Io dopo i primi 40minuti mi sono messo a fare la prova stecchino (lo infilate nella torta, se esce bagnato, la torta non è pronta) e in effetti mi ci sono voluti 50 minuti.
Quando è bella dorata la togliete e la fate raffreddare; nel frattempo potete fare la copertura della torta. Qui Jamie Oliver consiglia una farcitura al formaggio, che io ho fatto, ma secondo me si abbina ancora meglio la glassa come nelle torte islandesi, anche perché il ripieno non è particolarmente dolce, ma è bello corposo, per cui preferisco metterci sopra dello zucchero che non del formaggio.
Se volete seguire Jamie, mescolate insieme tutti gli ingredienti, fino a formare un composto cremoso. Per fare la glassa invece sbattete bene l’albume da solo, poi un po’ alla volta aggiungete lo zucchero a velo e qualche goccia di limone.
In entrambi i casi prendete una spatola (o qualsiasi altro strumento vi possa servire allo scopo, come un coltello) e spalmate la farcitura sulla torta e un po’ sui lati. Se avete ancora qualche noce intera, potete usarla per decorare.
Da mangiare, specialmente a colazione o merenda, pensando ai viaggi, ai vulcani, al vento del Nord Europa.